20 gennaio 2021

Immagini del Futurismo nella collezione digitale del Fondo Reggi

Il travaso delle idee, 11 gennaio 1931, Collezione ‘900 Sergio Reggi

 

La rinnovata possibilità di accedere alle immagini digitalizzate dei fondi del Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano è una potenziale e straordinaria risorsa per lo studio perché consente di mettere a disposizione della rete materiali rarissimi e al contempo di impostare inediti percorsi di conoscenza relativi a un patrimonio ancora inesplorato. La sezione futurista della Collezione ‘900 Sergio Reggi rappresenta un caso esemplare in questo senso: del patrimonio originario sono digitalizzati 177 pezzi, soprattutto riviste, opuscoli e manifesti. Questo nucleo di riproduzioni riveste una notevole importanza per campionatura e per significatività nel panorama dell’editoria del Futurismo.

Evidentemente molti potrebbero essere gli approcci a questo patrimonio digitale: tematico, di storia del movimento, di bibliofilia, tipografico, di storia editoriale e dell’illustrazione e per ognuno di questi soggetti si potrebbero portare diversi esempi.

Il tema della fortuna mediatica di Filippo Tommaso Marinetti negli anni Trenta è raccontato ai contemporanei in modo a volte comico a volte caleidoscopico sul numero monografico della rivista satirica “Il Travaso delle idee”, intitolato “Il Travaso della pasta asciutta organo ufficiale dei mangiatori intelligenti” pubblicata a Roma, nel gennaio del 1931. Sono 12 pagine, visibili, oggi, in rete, dedicate interamente ad una divertita parodia del Manifesto della cucina futurista di Marinetti.

Mediterraneo futurista, numero 1/27 marzo 1938, Collezione ‘900 Sergio Reggi

Per quanto riguarda la storia dei periodici futuristi è possibile individuare nella collezione digitale “L’Italia Futurista”, di fatto l’erede di “Lacerba” per quanto ne abbia preso le distanze, il primo numero di “Il Futurismo” di Mino Somenzi che prende il posto del sintetico bollettino che, dal 1922 al 1931, senza una periodicità fissa, aveva sostituito i volantini informativi del movimento e infine gli altri periodici dello stesso Somenzi: “Sant’Elia” e “Artecrazia”. Mentre rappresentano un unicum il primo numero di “Mediterraneo futurista”, rivista che sostituisce “Ariel” come organo di informazione del futurismo sardo e la presenza di “Nuovo Futurismo”, posseduto integralmente, giornale associato alla figura di Antonio Marasco. Essi sono dimostrativi del policentrismo del movimento e di alcuni fenomeni di dissidenza verso Marinetti e la sua gestione del movimento. Il ruolo della tipografia nell’editoria futurista è ormai riconosciuto come fondamentale; che si tratti di composizione, di fregi o di filettature, il Futurismo si è rivelato un creativo laboratorio di sperimentazione grafica. A questa sollecitazione risponde la presenza nel fondo digitale del numero speciale di “Campo Grafico” del 1939 e del numero di “Graphicus” del 1942. Il primo, realizzato con la collaborazione di Cesare Andreoni, è un numero omaggio alla rivoluzione tipografica futurista a partire dal paroliberismo marinettiano per giungere alla poesia pubblicitaria delle pagine di Fortunato Depero. Dello stesso artista roveretano sono testimoni i tre fascicoli pubblicati di “Dinamo futurista”, dei quali il terzo è interamente dedicato a Boccioni. Un ulteriore percorso di scoperta è annodato al profilo del libro d’artista e del libro illustrato: di questa particolare tipologia editoriale si devono segnalare il poco conosciuto Notti filtrate di Mario Carli con le illustrazioni di Rosa Rosà e il celebrato e avanguardistico Poema del vestito di latte di Marinetti, impaginato e illustrato da Bruno Munari per l’Ufficio Propaganda della Snia Viscosa.

Queste prime interrogazioni, pur nella limitata campionatura, rivelano molteplici chiavi di interpretazione e impiego dei materiali futuristi a stampa, dando un’idea delle opportunità di ricerca che si possono incrociare attraverso le risorse digitali e non della Collezione ‘900 Sergio Reggi.

 

Paolo Rusconi
Centro Apice
Università degli Studi di Milano

 

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