Fondo Gabriele Mucchi
Gabriele Mucchi (Torino, 1899 – Milano, 2002), figlio del pittore Anton Maria Mucchi, fu pittore, architetto e designer attivo a Milano, Parigi e Berlino.
Il fondo è stato donato al Centro Apice dagli eredi dell’artista ed è costituito di tre parti: la biblioteca, l’archivio e una sezione iconografica.
La biblioteca (circa 2500 volumi) riflette l’ampio spettro delle attività di Mucchi ed è fondamentale per lo studio degli scambi artistico-culturali tra Italia e Germania socialista: vi sono conservati i numeri dei principali periodici d’arte della Repubblica Democratica Tedesca, sui quali scrisse lo stesso Mucchi, molti cataloghi di mostre da lui visitate o a cui partecipò, numerose monografie e cataloghi dedicati ai principali artisti contemporanei della RDT. Un consistente nucleo è costituito dalle opere letterarie tradotte o illustrate da Mucchi, dai libri degli autori preferiti, dai testi annotati di storia e teoria artistica.
Nell’archivio sono raccolti i manoscritti e i dattiloscritti di Gabriele Mucchi, gli appunti per le recensioni e gli articoli da lui pubblicati in Italia e Germania, le lezioni tenute all’Accademia di Belle Arti di Berlino Est, le conferenze tenute in Italia. Un nucleo consistente dell’archivio è quello relativo alla corrispondenza con l’editore Valentino Bompiani, con gli storici e i critici d’arte, tra cui Roberto Longhi, Giuseppe Marchiori, con gli scrittori Cesare Zavattini e Sergio Solmi, con l’architetto Giuseppe Pagano, con lo scultore Giacomo Manzù e con i pittori Renato Guttuso, Armando Pizzinato, Ernesto Treccani.
La sezione iconografica è costituita da 300 pezzi tra xilografie, punte secche, acqueforti e litografie.
Alla figura di Gabriele Mucchi e al suo archivio è dedicata la pubblicazione di Apice: Gabriele Mucchi. Un secolo di scambi artistici tra Italia e Germania, a cura di Antonello Negri, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2009.