02 aprile 2021

“ViteAttraverso”, dall’Archivio Unimi la storia del professore ebreo in fuga dal fascismo

Una lettera del professor Luzzatto al Rettore dell’Università di MIlano, datata 18 novembre 1953

Si apre il 25 aprile la mostra online “ViteAttraverso – Storie, documenti, voci di ebrei milanesi nel ‘900”, organizzata da Fondazione CDEC, Archivio Storico Intesa Sanpaolo e ASP Golgi Redaelli, nell’ambito delle attività della Rete MilanoAttraverso. L’esposizione digitale ripercorre la vita di otto famiglie che subirono la discriminazione delle leggi razziali e la persecuzione nazi-fascista: sono i Caminada, i Dana, i Levi, i Lopez, i Molho, i Pardo Roques, gli Schwarz e i Luzzatto. La storia di questi ultimi è stata ricostruita attraverso lettere e documenti appartenuti al professor Fabio Luzzatto, il cui fascicolo personale è conservato nell’Archivio storico dell’Università degli Studi di Milano, custodito al Centro Apice.

L’ avvocato Luzzatto, docente di Diritto civile, fu raggiunto nel 1939 da un decreto di decadenza del Ministero con lettera di accompagnamento dell’Università di Milano, che di fatto lo destituiva dal suo incarico poiché di “razza ebraica”. Come molti altri professori universitari ebrei, cercò – e fortunatamente trovò – rifugiò all’estero, in particolare in Svizzera. Tornò in Italia nel 1947, profondamente segnato da quanto successo negli anni della guerra: nel 1953 scriveva al Rettore dell’Università di Milano di essere in “pessime condizioni di salute”.

Nella mostra “ViteAttraverso” la storia di Fabio Luzzatto e della sua famiglia è suddivisa in diverse sezioni: l’attività di inizio Novecento come consigliere della Congregazione di carità, come avvocato della Società Umanitaria e come attivista per i diritti delle donne con l’Unione Femminile Nazionale; gli anni della Prima guerra mondiale; l’antifascismo militante suo e dei figli Dino e Lucio Mario; l’insegnamento e la rinuncia a prestare giuramento; il 1938, che vide la cacciata della figlia dal posto di assistente universitaria, poi la sua cancellazione dall’albo nel 1940, le persecuzioni politiche dei figli e la loro fuga in Svizzera; il ritorno a Milano nel luglio del 1945, le lotte per abolire le leggi fasciste e le nuove occupazioni dei figli.

“Il percorso digitale – scrivono i promotori della mostra – si sviluppa attorno alla data cruciale del 25 aprile 1945 e a partire dal racconto della Liberazione nelle vite delle famiglie protagoniste, il visitatore è libero di scegliere di ripercorrere e approfondire, a ritroso o in avanti, la storia dei singoli e i momenti cardine del loro percorso. La narrazione è perlopiù affidata volutamente alla documentazione originale e dà la parola direttamente ai testimoni, così da favorire il più possibile un legame empatico tra visitatore e soggetto della storia. In questa prospettiva, le fonti d’archivio si innalzano a vera voce narrante dell’esposizione.”

“ViteAttraverso – Storie, documenti, voci di ebrei milanesi nel ‘900”, a cura di Laura Brazzo, Carla Cioglia, Francesco Lisanti, sarà visitabile online dal 25 aprile 2021 sul sito www.viteattraverso.milanoattraverso.it.