Milano Libri 1962/2012. Storia di una bottega
50 anni della Milano Llibri 1962/2012. Storia di una bottega. 2012, Lucini, officina d’arte grafica, Milano
Ogni libreria è nel senso nobile e desueto della parola una bottega. E, come ogni bottega, ci sono quelle che vendono libri, e altre in cui si parla di libri. È naturale che le une hanno i loro clienti, e le altre i loro lettori.
La Milano Libri ha avuto, in particolare, la natura di queste ultime. L’ha avuta fin dal suo nascere, ed è nota per questi incontri di lettori che lì hanno trovato il loro campus. Basta pensare alla triade della sua formazione: Gandini, Cavallone, Del Buono, per capire intenti e sviluppi che sono seguiti. Altri amici, tanti, si unirono negli anni, e la libreria divenne il punto dove, quasi ogni giorno ci si dava appuntamento. Lì si presentavano libri, si godevano piccole mostre o, semplicemente, ci si scambiava un saluto. Novità assolute, originalità di proposte ne aggiunsero tono e richiamo. Non ultima la piccola curiosità di incontrare autori del mondo delle lettere e delle arti italiani o stranieri. Non farò dei nomi, li lascio al ricordo più proprio di ognuno. Qui Anna Maria da cinquant’anni è la vestale. È la Adrienne Monnier o Sylvia Beach di casa nostra. Da cinquant’anni presente nelle alterne vicende della gestione, faticose a durare e difficili da trasmettere. Se la Milano Libri è stata tutto questo, è doveroso riconoscere che Milano ha avuto negli anni del dopoguerra altri poli librai di qualità. Altre librerie hanno avuto l’ambizione di essere “una bottega diversa”, ed altri librai “un mercante diverso”. Pensare ora a quegli onesti entusiasmi, è occasione di augurare che una forte aspirazione riviva in chi farà il libraio tornando al tono della bottega, e a una maggiore umiltà del mestiere.
Le librerie sono sempre state per me un luogo di naturale attrazione e di doveroso rispetto. Senza sentire ed alimentare entrambe, la vita è povera.
Roberto Cerati