11 novembre 2021

Il Fondo Giovanna Bemporad

Giovanna Bemporad, foto tratta dal Fondo Bemporad

 

Precoce traduttrice dell’Eneide in endecasillabi a soli sedici anni, il nome di Giovanna Bemporad (Ferrara, 19.11.1923 – Roma, 6.01.2013) circola all’interno degli ambienti culturali bolognesi a partire dai primi anni Quaranta dove è considerata un vero e proprio prodigio letterario: è giovanissima eppure studia e impara da autodidatta il latino, il greco, il tedesco, l’ebraico e il sanscrito. A pochi mesi di distanza dalla sua scomparsa, il Centro Apice dell’Università Statale di Milano ha acquisito la sua ricca eredità documentaria, operazione che si è concretizzata anche grazie all’interessamento di un nipote della titolare del Fondo, Pier Paolo Pascali.

La parte più cospicua e rappresentativa dell’archivio privato è senza dubbio quella relativa alla corrispondenza utile a identificare la fitta rete dei rapporti amicali e professionali instaurati durante tutto il corso della sua lunga vita e particolarmente interessante negli anni Quaranta e Cinquanta, ma che continua ad essere abbondante anche negli anni successivi. I carteggi in assoluto più nutriti illuminano i rapporti con i membri della famiglia di origine e con alcune persone a lei molto care: tra queste il classicista Paolo Vivante, il pittore Davide Orler, la traduttrice Gabriella Bemporad (figlia dell’editore fiorentino Enrico), l’«amico antagonista» Pier Paolo Pasolini, e ancora Carlo Izzo, Camillo Sbarbaro, Gina Lagorio, Maria Luisa Spaziani, Franco Matacotta, Anita Pittoni, Giovanna Vizzari, ai quali si aggiungono tanti altri esponenti del panorama editoriale e letterario italiano. La biblioteca personale, che a differenza delle carte private non è stata prelevata nella sua interezza – attualmente consta di circa duemila unità bibliografiche, tra monografie e periodici, tutte in buono stato di conservazione -, è testimone dell’attività di Giovanna Bemporad come poetessa e traduttrice: la raccolta contempla soprattutto volumi inerenti alla letteratura classica e tedesca, tra cui numerose edizioni tradotte dell’Eneide, dell’Odissea e di autori come Hofmannsthal, Goethe e  Rilke, in assoluto i libri maggiormente postillati per lo studio personale finalizzato anche alla pubblicazione di diverse traduzioni.

 

Maria Grazia Tavera
Università degli Studi di Milano