18 giugno 2023

Arturo Schwarz: una “meravigliosa” storia di tutela

Un esempio delle composizioni di ritagli a stampa disseminate sulle pareti dell’abitazione di Arturo Schwarz, con motti, proverbi, frasi celebri – Foto Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia, dai sopralluoghi

Nel giorno del secondo anniversario dalla scomparsa di Arturo Schwarz, si apre il racconto del recupero, della messa in sicurezza e della valorizzazione della sua eredità: dalla identificazione e qualificazione di essa in termini “culturali” alla restituzione alla comunità scientifica, istituzionale, civile della finestra sulla storia del Novecento mondiale che essa costituisce.

Il 4 novembre 2022, con decreto n. 22, la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia ha dichiarato di interesse storico particolarmente importante il “compendio Arturo Schwarz”: il suo archivio personale, composto da documenti, foto, libri, diari, appunti, carteggi, oggetti, opere, memorie digitali, disegni era conservato al tempo in diversi ambienti della sua abitazione in Corso di Porta Vigentina, dove archivio e spazi della casa-studio, interno ed esterno, concorrevano all’unisono a comporre visivamente l’universo culturale e la mappa ideale e valoriale del loro creatore. Quel luogo non era solo il contenitore di una storia, ma la pagina tridimensionale sulla quale Arturo Schwarz appuntava quotidianamente i segna-vita del suo percorso intellettuale e creativo.

Nella primavera del 2018, quando per la prima volta la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia incrociava nell’asta milanese Libri e manoscritti n. 423 de Il Ponte ben 124 volumi, conferiti per la vendita all’incanto da Arturo Schwarz in persona, al conseguente avvio di procedimento di dichiarazione dell’interesse culturale, notificato il giorno prima della celebrazione dell’asta, si apriva la complessa e feconda stagione del confronto diretto con Arturo Schwarz, protagonista consapevole del valore e della urgenza della consegna della sua eredità.

Oggi restituiamo alla comunità i primi risultati del lavoro che ne è seguito: definizione, trasferimento in deposito presso il Centro Apice dell’Università statale di Milano, primi lavori di riordino, descrizione e digitalizzazione grazie a un finanziamento della Direzione Generale Archivi del MIC. Siamo di fronte alla testimonianza viva di uno sguardo composito e sistemico sugli avvenimenti, culturali, storici e politici, del Novecento, in Italia e nel mondo, con uno specifico segno milanese. Di quel segno Arturo andava fiero e grazie al valore di quella prima indicazione di direzione e di senso, oggi ridiamo voce da qui al collezionista, al filosofo, al gallerista, all’editore, all’autore, all’intellettuale, all’uomo.

 

Annalisa Rossi
Soprintendente archivistico e bibliografico della Lombardia