Fondo Emilio Alfieri
Il medico e bibliofilo Emilio Alfieri (Milano, 1874 – 1949) fu dal 1927 alla direzione della Clinica ostetrico-ginecologica di Milano quale successore di Luigi Mangiagalli, fondatore e primo rettore dell’Università degli Studi.
Quando nei primi anni del XX secolo Alfieri era direttore della Scuola Ostetrica a Perugia, iniziò ad acquistare dagli antiquari cittadini volumi antichi di medicina. Nel corso di circa un quarantennio formò la sua biblioteca che definì ginecologica perché orientata allo studio della donna, ma nel senso più ampio del termine. Così, accanto ai più importanti trattati di medicina, riunì volumi riguardanti l’amore, la religione, la psicologia e la sessuologia.
Il Fondo, acquistato nel 1953 dall’Università degli Studi, è composto da circa 5600 volumi, un migliaio di opuscoli e altrettanti numeri di periodici. La parte antica comprende più di duemila titoli, tra incunaboli, cinquecentine e edizioni pubblicate entro l’anno 1800, in cui si trova una sezione dedicata alla Historia Naturalis di Plinio, oltre ad edizioni di Aristotele, Ippocrate e Ovidio; sono presenti tutti i più importanti titoli di argomento ostetrico di età antica, in edizione originale. La sezione moderna è composta da più di 3000 volumi. La terza grande sezione è quella delle miscellanee: di ginecologia (2200 titoli), di ostetricia (2700 titoli) e di varia (1200 titoli); infine è presente la sezione dei periodici che comprende 143 testate, alcune di notevole rarità.
La collezione è stata catalogata mantenendo l’originaria suddivisione che ne aveva dato l’Alfieri.
Una selezione di opere antiche del Fondo Alfieri è consultabile nella biblioteca digitale della BEIC (Biblioteca europea di informazione e cultura), nella sezione di storia della medicina.
Alla figura di Emilio Alfieri e alla sua biblioteca è dedicata la pubblicazione: Arte e medicina. Le suggestioni di una grande collezione libraria. A cura di G. Garavaglia, D. Spagnolo Martella, G. Bora, 2005, Skira Collana “Collezioni”.