Collezione BUR
La BUR Rizzoli fu, nel 1949, tra le prime collane a diffondere in Italia i classici delle letterature di tutti i tempi in edizione integrale, nonché altre opere di cultura e divulgazione a basso prezzo.
I volumi della BUR riuscirono a conquistare nuove fasce di lettori, soprattutto giovani che non erano ancora stati raggiunti dalle collane economiche e universali di altri editori. La stessa povertà della grafica e il formato tascabile potrebbero aver favorito il raggiungimento dell’obiettivo, indicando lo sforzo di tenere basso il prezzo e di dare risalto al testo.
Sullo sfondo vi era l’idea, comune a Luigi Rusca (ideatore della BUR) e ai suoi lettori, che l’emancipazione individuale e sociale passasse anche attraverso la conoscenza degli scrittori greci e latini, della letteratura italiana e della grande narrativa straniera del passato. Un valore, questo, che sarà riconosciuto anche dal Consiglio Esecutivo dell’Unesco che nel marzo 1952 definirà la Biblioteca Universale Rizzoli “iniziativa d’importanza e interesse mondiale”.
La raccolta della prima serie della BUR conservata al Centro Apice è completa di 2487 numeri, corrispondenti a 912 opere, dai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni (1949) ai Fatti e detti memorabili di Valerio Massimo (1972). Le legature della collezione, che nel complesso si presenta in ottimo stato di conservazione, sono per lo più nella classica veste editoriale in brossura grigia, esclusa una trentina di volumi che sono rilegati in similpelle editoriale blu o rossa.