Archivio Giovanni Giudici
Le carte raccolte nell’archivio di Giovanni Giudici (Le Grazie, 1924 – La Spezia, 2011), una delle massime voci della poesia italiana contemporanea, comprendono manoscritti e dattiloscritti, corrispondenza, materiale critico e pubblicistica dell’autore.
La parte più cospicua della documentazione manoscritta è costituita da agende e quaderni di lavoro redatti da Giudici in forma di diario a partire dal 1945. Si tratta di materiali di interesse assai rilevante per quanto riguarda la biografia del poeta, le frequentazioni, le letture e le riflessioni, gli orientamenti politici e culturali e, soprattutto, la genesi di singoli componimenti e di libri poetici. Si segnalano le stesure di alcuni racconti composti nell’immediato dopoguerra, solo in parte pubblicati in rivista anni dopo, nonché di testi lirici (alcuni dei quali inediti).
La nutrita mole di corrispondenza annovera lettere e cartoline di svariate decine di interlocutori, mentre un’ulteriore sezione dell’archivio testimonia la fitta attività pubblicistica dell’autore: si conservano numerose copie, a macchina o fotostatiche, di articoli, recensioni, saggi apparsi sulla stampa quotidiana e periodica (“l’Unità”, “Rinascita”, “l’Espresso”, “il Corriere della sera”, “Il Secolo XIX” e “il Tirreno”). Completa la documentazione archivistica una raccolta di opuscoli, antologie e riviste contenenti traduzioni in diverse lingue di versi e prose di Giudici.