Vanni Scheiwiller e il suo archivio
“Nell’ampio e luminoso soggiorno della sua bella casa in via Melzi d’Eril, a Milano, davanti a un suo amplissimo tavolo, forse da pranzo, ingombro di carte, di manoscritti, di bozze appena corrette, di prove di copertina, e chi sa di che altro. Circondato da cassette di libri suoi o altrui, da controllare e rimandare, alcune anche appoggiate lungo le pareti del corridoio, che si apriva verso le altre stanze della casa” e successivamente, in corso di Porta Romana: “mi è accaduto di vedere l’amico seduto dietro a un suo tavolo da lavoro, circondato da cassette di libri da aprire o già aperte, e con dietro le spalle una grandissima scaffalatura in legno, su cui si allineavano, autore per autore, le sue preziose edizioni. Il suo tavolo era cosparso come sempre di carte, di pratiche da vedere, di bozze da rivedere, di copertine da varare, di riproduzioni da scegliere”.
In questa citazione di Marco Forti c’è una colorata descrizione del fondo Scheiwiller, di cui, in occasione del 90° anniversario della nascita di Vanni Scheiwiller (8 febbraio 1934 – 17 ottobre 1999), si potrà leggere la storia archivistica sul portale La Statale Archivi.
250 metri lineari di documenti, la ricostruzione della produzione editoriale della casa all’Insegna del Pesce d’Oro, la storia della formazione del fondo: una storia, anche personale, dei due editori Giovanni a Vanni Scheiwiller, che hanno accompagnato, con le loro edizioni, la storia del Novecento artistico e letterario italiano e non soltanto.